La mia prima tragica Leopolda

Quest’ultimo week end sono andato alla Leopolda, la convention renziana che si svolge a Firenze nell’arco di tre giorni. Partenza sabato ad orario antelucano e arrivo alla Leopolda prima delle 9.30.

Sarò sincero, sono rimasto profondamente deluso.

Omologazione e modelli totalmente esterni rispetto a quelli del Partito Democratico. Punti di riferimento spesso incompatibili con un partito di sinistra.

Dal di fuori spiccano le camice bianche, dall’interno l’omologazione non è solo estetica ma anche mentale. A intervenire sono stati quasi solo imprenditori belli, profumati e di successo che ci hanno fatto delle supercazzole in stile Montezemolo imitato da Crozza (il volàno della speranza nei giovani del futuro). Il meglio Andrea Guerra e Raffaele Cantone, il peggio Oscar Farinetti che non solo ha tirato un calcetto (involontario eh) al mio zaino/valigia, ma ha anche fatto un intervento vuoto facendosi seguire in modo paternalistico da un cuoco di Eataly sul palco lasciandogli poi l’onere di ripetere un intervento preconfezionato.

I cento “tavoli” tematici, tanto sponsorizzato momento di partecipazione con ministri, parlamentari e sottosegretari, per limiti organizzativi si sono rivelati quantomeno complessi da frequentare. Inoltre ben venga una costruzione condivisa delle politiche, ma questa non si costruisce in un giorno. Io ho partecipato al tavolo cultura, presente il ministro Franceschini sul quale ho riversato tutti i problemi che in questi tre anni di Consiglio di Zona ho incontrato sul tema della cultura (dalla pressione fiscale agli oneri e alle troppe autorizzazioni necessarie). Ciò purtroppo non porterà automaticamente alla soluzione di questi problemi. Se Renzi, segretario del Partito Democratico e Presidente del Consiglio dei Ministri volesse creare, in Italia, una metodologia tale per cui le politiche possano essere costruite in modo partecipato lo faccia attraverso il partito di cui è segretario, e non con un’iniziativa spot che dura mezza giornata.

La forte impressione è che, come dice giustamente il gazeber Marco Damilano, il Pdl (Partito della Leopolda) è una Tv generalista che ricopre il centro, escludendo ogni connotazione politica. Renzi si propone di governare con i voti della sinistra senza fare cose di sinistra. Una balena bianca, o al massimo rosé.

Domenica sera, appena tornato a casa, sento la Boschi (grande organizzatrice storica della Leopolda) preferire Fanfani a Berlinguer per ragioni territoriali (quindi io dovrei preferire Salvini a Zingaretti) e penso che il ministro non ha capito niente, o forse invece, visti i ruoli, quello ad aver capito poco sono io…

Filippo Sannazzaro

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