Una commissione scadente e scaduta – Si cambia verso: il primato della Politica

Qualche tempo fa la lettera del commissario europeo Katainen, con la quale la Commissione Europea chiede ragione all’Italia delle nuove politiche espansive e redistributive messe in atto dal governo con la finanziaria 2015 avrebbe destato molte preoccupazioni; oggi desta solo noia e qualche fastidio.

Che cosa è cambiato?

E’ cambiato molto dal novembre 2011, lo spread è più basso, l’Italia ha fatto una serie di manovre (fortemente) recessive per rimanere all’interno del Patto di Stabilità e Crescita e soprattutto, per la prima volta dopo molti anni, l’Italia ha un governo solido con una Politica chiara e con un peso politico rilevante.

In democrazia questo peso politico deriva dai voti; dal consenso popolare diffuso nei vari strati della società. Questo consenso oggi premia il Partito Democratico e la linea del suo segretario.

Nelle volontà della commissione, e soprattutto del suo presidente, la lettera doveva rimanere segreta, “strictly confidential”, il governo ha deciso giustamente di renderla pubblica perché l’argomento trattato, la finanza pubblica e la distribuzione delle risorse, è di quelli che incidono pesantemente nella vita di tutti i cittadini di un paese.

Il governo italiano oggi risponderà alla lettera e in buona sostanza farà “spallucce”, con tanti saluti a una commissione scaduta e scadente.

Una commissione che con la sua ottusità, il suo servilismo verso alcuni paesi e la sua incapacità di formulare politiche di crescita, ha danneggiato l’immagine dell’Unione Europea agli occhi di milioni di cittadini europei, facendo lievitare i consensi per i partiti anti europeisti.

Oggi il nuovo fatto politico è la forza politica che ha l’Italia, la forza che ha il Partito Democratico, una vera forza rivoluzionaria (non a parole), perché punta a cambiare radicalmente le politiche di austerità con politiche di crescita, efficientando il sistema pubblico e liberando risorse ed energie per l’iniziativa privata.

Bisogna quindi sostenere questo partito e la linea del suo segretario, lasciando da parte le polemiche di minuscolo cabotaggio come quelle sulla Leopolda, perché qui si comincia seriamente a cambiare verso.

Alberto Poli

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