Natale 2014

Arrivati alla fine dell’anno è ora di tirare le somme di questo 2014 che si conclude.

Il Pd, dopo aver approvato la nuova legge elettorale, ha chiuso l’esperienza delle larghe intese prima che lo facesse Alfano, il quale, come si capiva già nel vecchio 2013, è tornato mogio mogio sotto l’ala di Berlusconi. Ma l’epopea berlusconiana è stata definitivamente chiusa dall’election day che ha riunito le elezioni europee e politiche nel mese di maggio.
La campagna elettorale non è stata semplice. Gli attacchi di Grillo da una parte e di Berlusconi dall’altra sono stati ben contenuti dal candidato della coalizione Pd-Sel Matteo Renzi che ha saputo, facendo squadra con la nuova e matura classe dirigente, fornire prospettive chiare e progressiste al Paese, che lo ha premiato con la maggioranza assoluta dei seggi.
Grazie al nuovo governo chi nasce in Italia è italiano. È stata reintrodotta l’Imu (Ici) sulla prima casa, e grazie a queste risorse siamo stati in grado di finanziare l’apertura di quelle start up che stanno rivoluzionando il nostro modo di vivere in un modo che l’anno scorso, durante le festività 2013, non saremmo neanche riusciti ad esprimere a parole. Grazie al reddito di cittadinanza nessuno è più escluso dal sistema di welfare. Una bella conquista.
In Europa, il presidente della Commissione Europea Enrico Letta, sta sganciando sagacemente le politiche europee della morsa dell’austerità, trasformando l’unione nella patria dei diritti sia di chi vuole investire che degli operai e di tutti i lavoratori.

Tutti questi risultati sarebbero stati irraggiungibili stando al governo con Formigoni, Giovanardi e Lupi, ma, con grande capacità di lettura politica, il Pd se ne è reso conto e ha deciso di percorrere una via alternativa. A coloro che urlavano “Non ci sono alternative! I mercati condanneranno questa scelta!” rispondiamo con le ottime performance economiche.
Il clima nel Paese si è normalizzato. Le proteste di piazza non sono state solo criticate per i toni sopra le righe, ma sono state ascoltate nelle loro ragioni di fondo. Una nuova classe dirigente onesta, competente, e questa si, più austera, ha fatto comprendere l’utilità e la bellezza della politica ad una generazione disinnamorata e disillusa.
La vittoria ai Mondiali in Brasile è stata la ciliegina di un anno di svolta per il Paese. Un anno di scelte radicali perché drammatica era la situazione, ma il coraggio è stato ripagato ed oggi possiamo guardare al 2015 con entusuasmo e non con paura.

Buon 2015 da tutto lo staff di pipposanna.blogspot.com!

P.s. i più attenti fra i lettori avranno notato che parlo del 2014 come l’anno appena trascorso, e non, come sarebbe corretto, dell’anno che deve ancora venire. Diciamo che ho provato ad immaginare quale sarebbe il resoconto che più mi piacerebbe scrivere venerdì 26 dicembre 2014.

Pubblicità